MALAMELA

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About me

Gender Female
Occupation Piromane
Location Italy
Introduction Già credevo d’esser crepata di brutti pensieri... con le vene che se ne uscivan fuori come ad invitarmi al banchetto finale.... e lo specchio che non mi guardava più... mentre lentamente scomparivo sotto tutte quelle fallimentari armi che avrebbero dovuto difendermi... forse ho battuto il culo troppo forte quella sera... e la testa se ne va per cazzi suoi e non smette di girare... da quella sera... già bersaglio mobile da sempre .... da ora più che mai.... sparatemi addosso... vomitate la vostra pochezza nel fondo del mio pozzo... colpite coi rosari...affondate con le brutte parole urlate all’orecchio... chinate i vostri malevoli sguardi su di me... non vedete dove sto bruciando.... e nemmeno la luce... ciechi e distratti....colpite pure... sparirete dietro la mia voglia di andare... mentre mi nutro ancora...vomitando ciò che resta dei voi...
Favorite Movies Pensavo che si potrebbe fare l'amore... ma pensavo che fosse impossibile. E' possibile? - Dipende. - Dipende da cosa? - Dipende se c'e` un motivo. - In che senso? - Se c'è un motivo, allora non vedo perché, se non c'è, allora non vedo perché no. - Non capisco... « Il nostro atteggiamento generale era di svacco, trasandatezza, noia. Il principio: fare tutto più in fretta possibile per mantenere uno spazio laterale per sé in cui parlare di musica, di libri, di “storie”. » No veramente non...non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi ed io sto buttato in un angolo...no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici vengo?. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate "Michele vieni di là con noi, dai" ed io "andate, andate, vi raggiungo dopo". Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo.
Favorite Books « Il nostro atteggiamento generale era di svacco, trasandatezza, noia. Il principio: fare tutto più in fretta possibile per mantenere uno spazio laterale per sé in cui parlare di musica, di libri, di “storie”. » “Cinquemilacinquecentocinquantacinque pomeriggi durò la mia infanzia, perciò come faccio a saperli, i miei inizi coi fumetti? Non li ricordo più, persi. Sarebbe come chiedermi se rammento il primo sogno, o la prima volta che sono stato felice. O l’ultima. C’è qualcuno al mondo che sappia rispondere a domande del genere, che ne abbia voglia? Ognuno sogna le proprie felicità, che gli bastano e avanzano, e non si cura di quelle degli altri.”